Test Sigma 14mm f/ 1.8 Art - Andrea Rizzi Fotografo
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Haida Clear Night

Test Sigma 14mm f/ 1.8 Art

Questo mese, durante un mio viaggio fotografico, ho avuto la fortuna di poter scattare con un’ottica straordinaria:
il Sigma 14mm f/1.8 DG HSM Art, gentilmente concessami da Mtrading srl ( Sigma Italia ),che ho usato insieme al sistema  Haida Filter 150.

Al di là delle caratteristiche tecniche dell’obiettivo, di cui farò solo qualche accenno e di cui tra l’altro ne è già pieno il web, mi piacerebbe raccontarvi la mia esperienza diretta sul campo con questo gioiellino, mostrandovi la sua singolarità soprattutto quando si tratta di fotografare il cielo notturno.

 

PRIME IMPRESSIONI


La prima cosa che colpisce di questa lente, prendendola in mano, è la sua robustezza data dalla combinazione tra metallo e plastica dura del barilotto costruito con materiale TSC (Thermally Stable Composite), progettato per ridurre al minimo l’espansione e la contrazione del cilindro interno quando utilizzato a temperature estreme.
Al suo interno troviamo invece uno schema ottico di ben 16 elementi ottici in 11 gruppi.  

Il tutto materializzabile in 1.120 grammi, peso non indifferente per chi come me, è solito ad avventurarsi in zone poco accessibili.Quindi mi armo di pazienza, tolgo qualcosa dallo zaino per fare spazio, e mi avventuro per nuovi luoghi sconosciuti.

L’obiettivo ha un’apertura grandangolare molto ampia. Ciò permette di capire che l’obiettivo è stato sicuramente studiato per la fotografia notturna.
Premetto che non amo scattare con obiettivi super grandangolari, preferisco una focale leggermente più stretta, ma se si vuole fotografare paesaggi notturni il 14mm è l’ottica perfetta dato il suo ampio angolo ripresa in questo caso di  114.2°.

PROVE SUL CAMPO


Pronto per il viaggio, decido di optare per un luogo buio e lontano dalle luci delle grandi città, un luogo dove il cielo la fa da padrone.
Le prove vengono fatte all’interno di alcune miniere dismesse e abbandonate, non facilmente raggiungibili.
Ho trascorso tre notti in tenda senza poter usufruire di acqua dolce e corrente.


( Nikon D750 + Sigma 14mm / 4 sec – f /2.0 – iso 500 )

In un primo momento non sono stato affatto fortunato: il cielo è stato coperto per gran parte della serata, soprattutto nelle ore cruciali in cui si sarebbe dovuta vedere in tutta la sua straordinaria bellezza, la Via Lattea, da mezzanotte alle tre del mattino.
Ho portato con me il minimo indispensabile dell’attrezzatura: la mia Nikon D750, il 14mm, il sistema Haida 150 con filtro NanoPro MC Clear Night, ed un cavalletto in carbonio con la testa a sfera.

Inizio a scattare alla massima apertura e sono rimasto sorpreso nel vedere un’estrema nitidezza che man mano andava perdendosi sui lati più estremi della foto, ed una vignettatura e distorsione entrambe minime.
Ciò che gioca a favore del Sigma 14 mm è la distorsione controllata.
Risulta quasi impercettibile anche agli occhi più allenati, tant’è che tutte le linee, anche quelle vicine sono perfettamente diritte.

Ammetto di essere stato un po’ scettico sulla nitidezza a questi diaframmi, forse perché abituato a scattare con il  Samyang 14mm 2.8 che, alla massima apertura risulta sempre un po’ morbido, per non parlare dei bordi delle fotogramma che sono distorti e privi di dettaglio.

Tali impressioni che ho avuto guardando LCD della reflex sono state confermate appena ho aperto i file RAW sul PC.
Analizzo i miei file e mi accorgo che le aberrazioni cromatiche, che solitamente si formano laddove c’è una fonte luminosa molto forte ( come per esempio intorno alle stelle o nei controluce), sono praticamente inesistenti.
Le immagini appaiono ricche di dettagli anche nelle are meno luminose, quest’ottica sfrutta appieno tutti i mpx della reflex, ma riesce ad esprimersi al meglio con sensori “ricchi” di mpx, tant’è che dalla casa viene testato su un sensore Foveon da 46 megapixel.
veramente impressionante che tutte le linee, anche quelle vicine siano perfettamente diritte

(Assenza di aberazioni cromatiche, in diverse situazioni di luce)

SPECIFICHE TECNICHE


Durante le mie uscite fotografiche spesso e volentieri metto a dura prova la mia attrezzatura a causa degli agenti atmosferici, ma in questo caso non ho scattato a temperature estreme e ne in condizioni difficili.
In miniera mi sono però ritrovato quasi sempre a scattare sul terriccio o su sabbia con un alto tasso di umidità, questi fattori a lungo andare possono far riscontrare dei problemi soprattutto se non si ha una lente tropicalizzata, perchè possono insediarsi all’interno della lente granelli di polvere o muffe.
Il barilotto del Sigma 14mm Art è però dotato di una guarnizione interna per essere a prova di polvere e spruzzi d’acqua, questa caratteristica si riscontra solo su lenti di fascia professionale.

( Nikon D750 + Sigma 14mm / 1/20 sec – f /1.8 – iso 12500 )

Una cosa che ho trovato molto funzionale è stato l’interruttore della messa a fuoco, facile da individuare al buio, data la sua dimensione, al contrario degli interruttori Nikon che sono minuscoli e poco sporgenti.
E’ mia abitudine utilizzare l’auto-focus anche nell’astrofotografia grandangolare, grazie all’utilizzo di una torcia potentissima che mi permette di agganciare il fuoco sull’oggetto interessato, fuoco che si è rivelato preciso e impeccabile.
Ci sono situazioni però dove sono impossibilitato ad utilizzare AF, e mi vedo costretto a focheggiare a mano.
La ghiera della messa a fuoco del SIGMA risulta molto fluida e precisa, soprattutto quando la si posiziona sull’ infinito, cosa che molte lenti tendono a “scavallare” tale parametro a fine corsa, perdendo così il fuoco.

Solitamente per gli scatti ai paesaggi notturni, si usa fare una doppia esposizione per rendere lo scatto di impatto e con poco rumore, sopratutto quando si tratta di fotografare la Via Lattea.
Personalmente preferisco optare per una singola esposizione ed illuminare, laddove possibile, l’oggetto in primo piano con luce artificiale continua abbinata con i flash.
Facendo un’unica esposizione bisogna lavorare con lenti super luminose per potersi tenere bassi con gli ISO ed avere un fotogramma pulito, ed il SIGMA 14mm Art è il primo ed unico obiettivo al mondo ultra-grandangolare ad avere il diaframma f / 1.8 (full-frame).

( Nikon D750 + Sigma 14mm / 25 sec – f /1.8 – iso 2500 )

COMA E ASTIGMATISMO


Una delle caratteristiche più importanti di un obiettivo per gli astrofotografi è il modo in cui gestisce il coma e l’astigmatismo, ovvero le imperfezioni negli angoli del fotogramma che possono rendere le stelle più allungate.
Il Sigma 14mm Art, avendo un’apertura così ampia f/1.8, contribuisce ad un effetto leggero di coma ma si può ovviare a questo problema chiudendo leggermente il diaframma a f/2.8.

Ci sono lenti che a f4 fanno di peggio peggio ( Nikon 16-35 F4 ).

 

Ora sicuramente vi chiederete:
per quale motivo comprare un obiettivo f/1.8 se poi lo si andrà ad usare a f/2.8 ?

I motivi sono molteplici:

  1. Meno vignettatura ai bordi del fotogramma;
  2. Immagini più nitide e incise soprattutto sui bordi dove tende ad ammorbidirsi la nitidezza a diaframmi come f/ 1.8;
  3. Diminuzione del coma sui bordi del fotogramma

CONCLUSIONE


A fine esperienza, tirando le somme, posso constatare che ci sono pro e contro, punti di forza e punti deboli.

PUNTI DI FORZA:

  •  NITIDEZZA eccezionale ideale per fotocamere ad altissime megapixel, anche alla massima apertura grazie ai suoi 2 elementi FLD in vetro “F” a bassa dispersione;
  •  ABERRAZIONE CROMATICA quasi inesistente grazie ai suoi 4 elementi  SLD a super bassa dispersione aiutano a ridurre l’aberrazione;
  •  DISTORSIONE RIDOTTA al minimo grazie alla lente asferica frontale in vetro ottico da 80mm di diametro riduce la distorsione e offre una luminosità periferica eccellente, permettendo di avere immagini di qualità superiore sia al centro sia ai bordi;
  • TROPICALIZZAZIONE il barilotto è stato concepito per essere a prova di polvere e spruzzi d’acqua, grazie ad una guarnizione interna;
  • AUTOFOCUS VELOCE è dotato come tutte le lenti Sigma ART è dotato di un motore ipersonico HSM che permette di mettere a fuoco il soggetto molto velocemente

 PUNTI DEBOLI:

  • PESO la sua robustezza e qualità ottica fa si che incidi sul peso in maniera consistente ( 1,120 grammi ), ma si sà che le lenti molto luminose sono più pesanti di lenti standard dato che hanno una maggiore grandezza del diametro della lente.

Per quanto mi riguarda, credo che il Sigma 14mm f/1.8 DG HSM Art, sebbene non sia una lente perfetta, rappresenta un ottimo compromesso per un obiettivo da 14 mm che può arrivare ad un diaframma di f /1.8.
Tale apertura ci consente di avere immagini più “pulite” perché potremmo abbassare gli ISO di quasi 1 stop (rispetto agli altri 14mm presenti sul mercato) o diminuire il tempo di scatto per non far risultare mossa la via lattea.

Attualmente è il miglior grandangolo presente sul mercato ed il prezzo si aggira intorno ai € 1300/1500. Potrebbe risultare un po’ elevato, ma si trova sulla stessa fascia di prezzo del Nikon, pur specificando che il NIKON 14mm è 2.8 e NON 1.8 come il SIGMA.




TEST  HAIDA CLEAR NIGHT

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SIGMA 14mm f/ 1.8 Art 


Durante il mio viaggio oltre a testare a pieno questa fantastica lente ho avuto modo di accoppiarla al sistema di filtri Haida con Holder 150 e filtro NanoPro MC Clear Night.

Per questo tipo di ottica ho dovuto montare l’holder 150, dato che l’obiettivo, nella parte frontale, è privo di filettatura per via del paraluce fisso e lente sporgente.
Il montaggio sull’obbiettivo è semplice ed immediato.
Dietro l’ holder va posizionato un anello (ondulato) che permette di avere una perfetta tenuta sul paraluce, dato che si avvita al retro del porta filtri, diventando un pezzo unico.
All’interno della scatola troviamo anche tutta la viteria e le guarnizioni di ricambio.

Il sistema Haida 150 è davvero un passo avanti ai concorrenti più “modaioli” (senza fare nomi) del momento.
La cura dei materiali, dei dettagli e della costruzione salta subito all’occhio:
l’alluminio perfettamente anodizzato (eccetto le slitte per l’alloggio dei filtri che sono in plastica), i dettagli, la qualità di materiali e lavorazioni sono ottime.

E’ dotato di due slitte porta filtri, dove troviamo nella parte frontale dell’ holder una guarnizione che aderisce bene durante l’inserimento della lastra, per prevenire le infiltrazioni di luce.
L’ holder supporta filtri  di 2.0 mm, ed è possibile utilizzarlo anche con altri filtri presenti sul mercato.
Un punto di forza rispetto ai concorrenti, a parer mio, sta nel fatto che l’ holder può essere facilmente bloccato in rotazione tramite la vite laterale all’angolazione desiderata.
Una cosa che ho trovato veramente utile per la sua semplicità è l’elastico che si va ad agganciare sulle slitte porta filtri ogni volta che decidiamo di dover inserire il tappo davanti la lente, in modo tale da tenerlo bello saldo attaccato all’holder.

 

Il filtro NanoPro MC Clear Night si presenta con un vetro ottico multistrato antigraffio con un rivestimento oleofobico / idrofobo (per poter riuscire a scattare in qualsiasi condizione metereologica e pulire il filtro con semplicità), con un colore celestiono e dalle dimensioni 15cm x 15 cm.

Questo filtro ha la capacità di tagliare le lunghezze d’onda delle luci artificiali permettendo di diminuire in modo drastico l’inquinamento luminoso e di bilanciare i colori della foto senza avere forti dominanti che tendono all’arancione ed al verde che risulta difficile bilanciare in post produzione senza creare degli aloni.

La foto con il filtro risulterà sicuramente più fredda ma molto più neutra e bilanciata rispetto alla foto senza filtro.
L’uso del Clear Night ci permetterà di trascorrere meno tempo in post produzione e di rendere meno rumorosa la foto dovuta ai diversi passaggi per bilanciarla ed elaborarla.
Haida produce questo filtro sia a lastra che a vite, i filtri a lastra li possiamo trovare da 75mm, da 100 mm e da 150 mm.

SPECIFICHE TECNICHE


L’holder da 150 è formato da due pezzi:

1 – Parte frontale con guide per l’inserimento dei filtri
2 – Parte posteriore che consente tramite l’anello adattatore di collegare il portafiltri alla lente.

  • Materiale: alluminio
  • Filtri compatibili: filtri da 150mm di larghezza (filtri ND quadrati 150×150 e filtri graduati 150×170)
  • Spessore filtri: l’holder supporta filtri di spessore 2.0mm
  • Protezione dalle infiltrazioni di luce: l’intero portafiltri è di materiale opaco per eviare riflessi, inoltre è presente una guarnizione intorno al portafiltri (vicino alla prima guida) in modo da impedire infiltrazioni di luce laterale o posteriore
  • Numero filtri: è possibile inserire fino a 2 filtri a lastra senza vignettatura su focali da 14mm.
  • Anello adattatore: grazie alla disponibilità di diversi anelli adattatori (che cambiano in base alla lente), è possibile montare il portafiltri sulla quasi  lente super grandangolata in commercio, sprovvisto di filettatura frontale ma con paraluce fisso.
  • Guide: il portafiltri è dotato di guide molto morbide che rendono agevole e fluido l’inserimento delle lastre, ma che allo stesso tempo bloccano i filtri inseriti in maniera stabile (filtri di spessore 2.0mm)
  • Portafiltri provvisto rotazione e bloccaggio: è possibile regolare e fissare l’angolo d’inclinazione del portafiltro  grazie alla vite presente sul lato.

NB: Tengo a precisare che queste foto non sono state lavorate e di conseguenza non sono bilanciate e non vi è stata corretta la distorsione della lente e la vignettatura.


 

                       Nikon D750 + Sigma 14mm                                               Nikon D750 + Sigma 14mm
                 without filter Haida Clear Night                                        with filter Haida Clear Night

Nikon D750 + Sigma 14mm 
      without filter Haida Clear Night         

Nikon D750 + Sigma 14mm 
  with filter Haida Clear Night   

Andrea Rizzi

Nikon D750 + Sigma 14mm 
  with filter Haida Clear Night
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Post production